CASALE CORTE CERRO

 

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Storia, tradizioni, cronaca di un paese di montagna

 

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Casale Corte Cerro – Breve presentazione del paese

Casale Corte Cerro, Cäsàal dlä Cort Cèrä nel dialetto locale, è un comune del Cusio, provincia del Verbano Cusio Ossola, Piemonte nord-orientale. Situato nella valle Corcera, tra lago d'Orta e lago Maggiore, il suo territorio è adagiato sulle pendici dei monti Zuccaro e Cerano, dai 200 (località Fontanaccia) ai 1700 (Colmä Autä - monte Cerano) metri di altitudine.

Il fondo valle è percorso dal tratto inferiore del torrente Strona che, dopo aver raccolto in territorio di Omegna le acque di scarico del lago d'Orta - o Cusio - va a confluire nel fiume Toce che si getta a sua volta nel lago Maggiore - o Verbano.

Il comune confina a sud con quello di Omegna, a ovest con Germagno e Loreglia – centri della valle Strona – a nord con Ornavasso – paese dell’Ossola – e con Gravellona Toce, a est ancora con Gravellona e Omegna.

Gli abitanti sono circa 3500, distribuiti tra il capoluogo e le 14 frazioni. Queste a loro volta sono distribuite in una fascia che va dalla sponda sinistra dello Strona fino a un’altezza di circa 500 metri, mentre il resto del territorio – circa i due terzi di quello comunale – è coperto da boschi e da pascoli nella parte più alta e punteggiato da diversi alpeggi, molti dei quali ancora utilizzati quali seconde case.

La fascia “alta” comprende gli abitati più antica formazione: Casale, Crebbia, Arzo, Ricciano, Cafferonio, Motto, Tanchello, Montebuglio, Crottofantone e Cereda. Nella fascia “bassa” si situano Ramate, Gabbio, Pramore, Cassinone, Sant’Anna e le località di Fontanella e Fontanaccia, quest’ultima di fatto gravitante su Gravellona. Tra le due zone, in particolare tra Casale e Ramate, esiste una storica rivalità; negli ultimi tempi abbastanza sopita, ma mai del tutto annullata. Una netta demarcazione del territorio è costituita dalla linea ferroviaria Novara – Domodossola, che percorre tutta la Corcera; la zona a valle di questa è costituita da una fascia ininterrotta di edifici allineati lungo la strada provinciale 229 che vanno a costituire un continuum con le realtà tipicamente urbane di Omegna, a sud, e Gravellona Toce a nord. Il resto della zona abitata mantiene invece caratteristiche “di paese”.

 

Il comune si è formato all’inizio del XIV secolo, nel 1869 ha assorbito quello confinante di Montebuglio e nel 1912 ha visto il distacco della parte nord-orientale del suo territorio, andata a formare il nuovo comune di Gravellona Toce.

Le parrocchie antiche sono quelle di San Giorgio in Casale, istituita nel 1609, e di San Tommaso apostolo in Montebuglio - istituita nel 1629 e che dal 1960 circa comprende anche l’abitato di Gattugno, frazione di Omegna. Nel 1954 si è formata, per distacco da San Giorgio, la parrocchia dei Santi Anna e Lorenzo in Ramate.

 

Dal punto di vista economico gli abitanti hanno praticato l’agricoltura di montagna, l’allevamento e l’emigrazione stagionale sino a metà dell’800; da quel momento si è sviluppata l’industria metalmeccanica, soprattutto rivolta alla produzione di articoli casalinghi, che ha prosperato sino al termine del XX secolo occupando la quasi totalità della popolazione residente e richiamando in paese numerose famiglie, provenienti soprattutto dal meridione d’Italia. Il successivo periodo di crisi prolungata ha portato alla chiusura - o al trasferimento nei comuni limitrofi, facilitati dalle condizioni orografiche e logistiche – della quasi totalità delle aziende preesistenti. Alcune attività artigianali e commerciali rimangono nelle frazioni “basse”, soprattutto lungo la strada provinciale di fondo valle, mentre il capoluogo e le frazioni “alte” hanno ormai caratteristiche quasi esclusivamente residenziali e la maggior parte degli abitanti si sposta per lavorare, soprattutto a Omegna o Gravellona. Anche qui la crisi economica dell’ultimo decennio ha lasciato forti strascichi, con numerose persone che hanno perduto il posto di lavoro e hanno dovuto riconvertire il loro modo di vivere, spesso adattandosi a condizioni decisamente sfavorevoli rispetto a quelle precedenti.

 

In paese sono presenti numerose realtà associative che, su base volontaria, operano in campo sociale, assistenziale, sportivo, ricreativo e culturale. Una importante funzione è svolta dai cinque circoli operai che nelle frazioni in cui si trovano – Casale, Montebuglio, Cereda, Ramate e Gabbio svolgono una intensa attività aggregativa. L’attività culturale, stimolata e sostenuta soprattutto dall’Amministrazione comunale, si appoggia alla biblioteca civica e al museo etnografico della Latteria Consorziale – situati nel capoluogo - e al teatro - centro culturale Il Cerro di Ramate. Le attività sportive, soprattutto di tipo calcistico, sono svolte presso i centri sportivi e le palestre delle scuole di Casale e di Ramate.

 

 

 

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Il Falò – Supplemento al bollettino della parrocchia di San Giorgio Martire

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